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William Bligh e il Bounty Ufficiale della Marina inglese e governatore coloniale, William Bligh (Tyntan 1754 - Londra 1817)), viene principalmente ricordato a proposito dell'ammutinamento del Bounty, uno fra i tanti incidenti di una carriera eccezionalmente avventurosa al cui inizio prese parte, come ufficiale di bordo, all'ultima spedizione del capitano James Cook (1776-80). Ricevuto il comando del Bounty ebbe l'incarico nel 1787 di andare a Tahiti per imbarcare un carico di frutti dell'albero del pane destinati alle Indie. Lo spietato trattamento dell'equipaggio provocò l'ammutinamento nell'aprile del 1789: Bligh e 18 membri dell'equipaggio rimastigli fedeli furono abbandonati su una scialuppa alla deriva e grazie alla loro eccezionale abilità raggiunsero Timor dopo oltre 5800 km di navigazione. Durante la rotta scoprì e segnò sulla carta una parte della costa settentrionale della Nuova Olanda (Australia) Intanto gli ammutinati del Bounthy guidati da Fletcher Christian scelsero come rifugio l'isola di Pitcarn, nel Pacifico meridionale. Insieme a 6 uomini e 12 donne provenienti da Tahiti rimasero soli nell'isola; nel 1800 solo un uomo era rimasto vivo. Bligh, dopo altri due viaggi nel Pacifico meridionale e dopo aver prestato servizio agli ordini di Horatio Nelson nelle guerre contro la Francia, si recò come governatore nel Nuovo Galles del Sud (1805). I suoi vigorosi tentativi di combattere la corruzione e di mantenere la legge e l'ordine lo resero estremamente impopolare nella colonia. Nel 1808 l'esrcito si ammutinà e costrinse Bligh a tornare in Inghilterra nel 1810; gli ammutinati furono puniti e Bligh morì come viceammiraglio.
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